Nei racconti mitologici più di una volta è narrata l’abilità di Poseidone di costruire cinte murarie: nel Tartaro per imprigionare i Titani contro i quali aveva combattuto, ma anche intorno a Troia al tempo in cui era re Laomedonte. Poseidone è quindi in grado di sommuovere ed è, come rappresentante del mare, simbolo di grandi spazi, ma è anche capace di rivelarsi costruttore di limiti. Le sponde marine sono un confine, in continuo cambiamento proprio a causa dell'erosione da parte dell'acqua, ma pur sempre un confine, geograficamente meglio definito dei confini terrestri; e anche i fiumi sono spesso espressione di confini.

Siamo davanti a un paradosso: l'acqua, elemento in grado di dilatarsi ed estendersi sia nelle profondità che nelle superfici orizzontali, è sostanza in espansione ma anche creatrice di limiti.

L’attribuzione del corpo eterico (o vitale) a Poseidone conferma questa qualità: il corpo fisico nella sua crescita segue un confine, tende alla costruzione di una forma ben delimitata, disegnata appunto dall’energia sottile dell'eterico.

La nostra ‘terra’, il corpo fisico, si espande riempiendo questo confine che, come una guaina luminosa, disegna la nostra figura. Il corpo vitale, attivissimo durante la nostra crescita, rimane in attività costante; se non fosse per il corpo astrale con le sue passioni, desideri, attività psichiche, crescerebbe all'infinito.

E’ interessante notare come la nostra sostanza eterica miri alla continua crescita, come in una sorta di elevazione, di ricongiungimento a ‘qualcosa’… lassù in alto!
Esattamente l'opposto dell'acqua che tende verso il basso, si insinua, si incunea in qualsiasi anfratto, anche minimo; accetta di prendere qualsiasi forma le si offra, come a voler pervadere tutta la materia solida possibile.

L’acqua e il corpo vitale sono due aspetti della stessa energia, governati da quella forza cosmica che i Greci primitivi chiamavano Poseidone: tutte e due hanno il grande potere di conservare la memoria (vedi esperimenti di Masaru Emoto), entrambi tendono all'espansione, seppure in direzioni opposte.
Viene spontaneo un riferimento alla Genesi: “Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque”.

E poi: “Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto”. Ed ecco che le acque si riunirono nei mari, come tentano continuamente di fare, perché  forse lo scopo delle goccioline non è di disperdersi ma di tornare all’UNO.

Dove siamo noi? Sotto il firmamento. Il cielo sopra di noi sembra davvero separarci dall’infinito che immaginiamo ancora oltre, ma proviamo a pensare! Cosa il cielo ci nasconde, e di cosa invece ci ‘costringe’ a vivere? Del giorno e la notte, del passare delle stagioni, degli influssi planetari, delle forze di aiuto o di difficoltà causati dalla situazione delle costellazioni al momento della nascita e poi dopo… Regole dell'incarnazione,  a cui dobbiamo sottostare finché non attiviamo in noi il risveglio.
Seppur grandissimo possiamo immaginare il firmamento fisico come una coltre che ci separa dal Mistero ultimo, dal Principio, dall'Aïn Soph, dallo Spirito supremo… presente ma apparentemente irraggiungibile!

Finché sottostiamo agli impulsi incontrollati, alle passioni, ai sentimenti negativi siamo ‘sotto la coltre’. Il corpo emozionale (l’astrale cosiddetto inferiore) consuma la nostra energia e blocca il lavoro di elevazione che invece l'eterico vorrebbe fare.
Le nostre acque di sotto, sangue, succhi, secrezioni hanno la pelle come elemento fisico di divisione con le acque di sopra; dipendendo dalla nostra vita interiore si vedrà se è possibile permettere al corpo vitale di strutturare la vera forma che ci è destinata (il corpo di gloria) e così realizzare la massima del grande Ermete Trismegisto:
“Come in alto, così in basso, per la meraviglia della cosa unica”.

MEDITAZIONE CON I COLORI
Immagino un mondo leggero e trasparente, pieno di colori, librato verso l'alto, nella parte di sopra del foglio. Nella parte di sotto scorrono il verde smeraldo ed il turchese, evocanti l'acqua e la cristallizzazione nel mondo materiale degli elementi eterei.